La rabbia infantile è una potenza della natura e scaturisce da una grande vitalità. Può essere considerata come un tentativo di trovare uno sbocco a tensioni ed energie che si sono accumulate dentro al bambino fino a diventare intollerabili e quindi necessitano di trovare una via di uscita.
La rabbia cela il più delle volte una situazione di conflitto e di sofferenza psicologica.
Quando una mamma o un papà si trovano di fronte a tali manifestazioni spesso si sentono in un tunnel; vedono che il piccolo sta male, ma non riescono a individuare i reali motivi o le cause che si nascondono dietro al disagio e all'angoscia del proprio bambino.
La rabbia è molto spesso uno strumento per esprimere e comunicare attraverso il corpo e la voce altro, dolore, impotenza, angoscia, paura dell'abbandono, impotenza, senso di colpa, frustrazione, il sentirsi annullati perchè non capiti nè ascoltati e altre sensazioni ancora a cui non sempre il bambino riesce a dare un nome. La rabbia è un miscuglio di emozioni esplosive o implosive che se vengono trasmesse con altri canali, possono creare un ponte tra genitore e bambino.
Che fare allora? Come recuperare questa energia vitale e darle uno sbocco costruttivo e non distruttivo, che non si ritorca contro il bambino e contro di noi?
Non esistono soluzioni in mano o valide per ognuno, la rabbia è una sfida. Però una cosa che può aiutare, è riconoscere i protagonisti di questa sfida e rispettarli, soprattutto, perchè a volte vengono scambiati per capricci e aiutare il piccolo a creare un contenimento nel tempo, cura e ascolto per cicatrizzare ferite che sono ad oggi aperte.
Un primissimo suggerimento? Di fronte all'esplosione di rabbia di tuo figlio prova a fare silenzio, fermati, ascolta senza scappare. Difficile? Si, difficilissimo, perchè ascoltare la rabbia vuol dire confrontarsi con il dolore, l'angoscia e le altre emozioni che la sottendono e che possono entrare in risonanza con le stesse corde dentro di noi.
Più facile e istintivo reagire allo stesso modo, ci arrabbiamo anche noi, le evitiamo perpetuando un circolo vizioso che si autoproduce, per cui alla rabbia si risponde con altrettanta rabbia o con la fuga.
Se invece ci si allena ad ascoltale davvero, cercando di capire e non di giudicare, si possono scoprire sempre delle possibilità nuove di comunicazione.
Se vuoi comprendere meglio il tuo bambino "arrabbiato", favorendo lo scioglimento di quei nodi che gli impediscono di crescere in armonia con se stesso e con il mondo che lo circonda, chiamami per prenotare una consulenza psicomotoria, lavoreremo insieme per aiutarlo.
Dr.ssa Valentina Rocchio